Come potremmo ridurre rapidamente il gap energetico a Milano?
Se ne parla da molto senza tuttavia entrare concretamente nella questione del risparmio energetico sia in chiave consumi e costi sia in chiave ecologica. Esiste una possibilità di ridurre i costi e consumi d'energia, sono le Comunità Energetiche sia essere per produrre energia elettrica che per abbassare i costi dell'energia pro-capite.
Purtroppo vi è una forte resistenza anche tra i cittadini oltre che tra i Governi delle città, a prendere in considerazione certe tecnologie e questo deriva dagli errori di governo sia nazionale che locali, i quali, nonostante ci fossero diversi segnali d'incentivazione anche dal punto di vista legislativo, non hanno mai attutato un vero percorso di sensibilizzazione e di adeguamento normativo che andasse a favorire questi nuovi modi di gestione dell'energia da una parte prodotta, dall'altra risparmiata. Per quanto riguarda le Comunità Energetiche vocate alla produzione, si parla di impianti fotovoltaici con accumulo, i quali potrebbero rappresentare un fortissimo sviluppo delle energie rinnovabili anche nel settore pubblico, basti pensare ai migliaia di mq disponibili sui tetti dei condomini Aler ed MM. Purtroppo resistono dei vincoli per lo più architettonici e in certi casi paesaggistici, affinché si possa pensare che in qualsiasi luogo d'Italia si possa attuare un percorso virtuoso, ma certamente non è il caso dei quartieri di Milano fuori dai Bastioni. Con l'installazione di sistemi di auto produzione d'energia elettrica, si andrebbe incontro anche alle scelte fatte da questa Giunta a guida verde, con il piano ARIA E CLIMA perché si ridurrebbe la domanda ai Gestori i quali andrebbero a ridurre la produzione da fonti fossili o il prelevamento d'energia dai produttori oltralpe a costi altissimi. Inoltre con l'accumulo (batterie al litio) si sopperirebbe anche ai transitori in cui l'irradiazione solare si riduce fino ad essere nulla (dopo il crepuscolo).Certamente si parla di energia aleatoria e variabile poiché dipendente dalle condizioni climatiche (soleggiato,nuvoloso, pioggia, caldo, freddo), tuttavia una Comunità Energetica può gestire l'energia anche per cessione tra gli stessi soci (ad esempio se una famiglia va in vacanza, può cedere la propria quota di produzione al condominio aumentando l'efficientamento del sistema di accumulo e gestione della produzione. Con sistemi distribuiti si va anche incontro alla domanda di ricarica delle auto elettriche private e in alcuni casi, si può anche arrivare a vendere energia (ad esempio durante le ferie in cui molti cittadini sono fuori città). Certamente serve vincere anche lo scetticismo e la scarsa conoscenza tecnica che purtroppo ci rende diffidenti e spesso contrari allo sviluppo tecnologico. C'è da dire che il primo target per ridurre la dipendenza dagli altri e le emissioni di CO2, è il risparmio energetico, e questo vale per il sistema città il quale oggi sembra vada in modo asincrono, da una parte si fa di tutto per rispettare gli impegni presi con l'Europa, ad esempio in merito ai km di piste ciclabili piuttosto che i limiti di accessibilità per le auto considerare inquinanti, dall'altra si lascia che centri commerciali e negozi, continuino a climatizzare con le porte completamente aperte, non si ristrutturano i grandi condomini energivori, non si incentiva l'istallazione di tecnologie che darebbero un grosso contribuito anche al problema del carico elettrico che aumenta e che provoca black-out sempre più frequenti a causa della vetusta rete di distribuzione elettrica pubblica. Purtroppo c'è una limitata visione d'insieme e questo ci fa operare con parzialità e approssimazione riducendo in modo significativo la potenzialità che avrebbe una città come Milano rispetto alle tematiche energetiche e ambientali, limitando gli interventi alla convenzionalità e alle tendenze del momento spesso facendo errori e danni a causa di un'incompetenza di fondo