sabato 23 aprile 2022

LE COMUNITÀ' ENERGETICHE COME PARADIGMA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA ED ECOLOGICA


 


Come potremmo ridurre rapidamente il gap energetico a Milano?
Se ne parla da molto senza tuttavia entrare concretamente nella questione del risparmio energetico sia in chiave consumi e costi sia in chiave ecologica. Esiste una possibilità di ridurre i costi e consumi d'energia, sono le Comunità Energetiche sia essere per produrre energia elettrica che per abbassare i costi dell'energia pro-capite.
Purtroppo vi è una forte resistenza anche tra i cittadini oltre che tra i Governi delle città, a prendere in considerazione certe tecnologie e questo deriva dagli errori di governo sia nazionale che locali, i quali, nonostante ci fossero diversi segnali d'incentivazione anche dal punto di vista legislativo, non hanno mai attutato un vero percorso di sensibilizzazione e di adeguamento normativo che andasse a favorire questi nuovi modi di gestione dell'energia da una parte prodotta, dall'altra risparmiata. Per quanto riguarda le Comunità Energetiche vocate alla produzione, si parla di impianti fotovoltaici con accumulo, i quali potrebbero rappresentare un fortissimo sviluppo delle energie rinnovabili anche nel settore pubblico, basti pensare ai migliaia di mq disponibili sui tetti dei condomini Aler ed MM. Purtroppo resistono dei vincoli per lo più architettonici e in certi casi paesaggistici, affinché si possa pensare che in qualsiasi luogo d'Italia si possa attuare un percorso virtuoso, ma certamente non è il caso dei quartieri di Milano fuori dai Bastioni. Con l'installazione di sistemi di auto produzione d'energia elettrica, si andrebbe incontro anche alle scelte fatte da questa Giunta a guida verde, con il piano ARIA E CLIMA perché si ridurrebbe la domanda ai Gestori i quali andrebbero a ridurre la produzione da fonti fossili o il prelevamento d'energia dai produttori oltralpe a costi altissimi. Inoltre con l'accumulo (batterie al litio) si sopperirebbe anche ai transitori in cui l'irradiazione solare si riduce fino ad essere nulla (dopo il crepuscolo).Certamente si parla di energia aleatoria e variabile poiché dipendente dalle condizioni climatiche (soleggiato,nuvoloso, pioggia, caldo, freddo), tuttavia una Comunità Energetica può gestire l'energia anche per cessione tra gli stessi soci (ad esempio se una famiglia va in vacanza, può cedere la propria quota di produzione al condominio aumentando l'efficientamento del sistema di accumulo e gestione della produzione. Con sistemi distribuiti si va anche incontro alla domanda di ricarica delle auto elettriche private e in alcuni casi, si può anche arrivare a vendere energia (ad esempio durante le ferie in cui molti cittadini sono fuori città). Certamente serve vincere anche lo scetticismo e la scarsa conoscenza tecnica che purtroppo ci rende diffidenti e spesso contrari allo sviluppo tecnologico. C'è da dire che il primo target per ridurre la dipendenza dagli altri e le emissioni di CO2, è il risparmio energetico, e questo vale per il sistema città il quale oggi sembra vada in modo asincrono, da una parte si fa di tutto per rispettare gli impegni presi con l'Europa, ad esempio in merito ai km di piste ciclabili piuttosto che i limiti di accessibilità per le auto considerare inquinanti, dall'altra si lascia che centri commerciali e negozi, continuino a climatizzare con le porte completamente aperte, non si ristrutturano i grandi condomini energivori, non si incentiva l'istallazione di tecnologie che darebbero un grosso contribuito anche al problema del carico elettrico che aumenta e che provoca black-out sempre più frequenti a causa della vetusta rete di distribuzione elettrica pubblica. Purtroppo c'è una limitata visione d'insieme e questo ci fa operare con parzialità e approssimazione riducendo in modo significativo la potenzialità che avrebbe una città come Milano rispetto alle tematiche energetiche e ambientali, limitando gli interventi alla convenzionalità e alle tendenze del momento spesso facendo errori e danni a causa di un'incompetenza di fondo

giovedì 7 aprile 2022

PARTE IL PROGETTO PER LA FINALIZZAZIONE DELLA METROTRANVIA LINEA 7: FS CERTOSA / CASCINA GOBBA


 

L'assessora Arianna Censi, ha annunciato lo sblocco del finanziamento dal Pnrr, per il completamento della metrotranvia 7 (metro di superficie), che unirà Cascina Gobba con FS Certosa. Un ulteriore salto di qualità per la zona nord che sarà connessa con altre zone del nord di Milano e soprattutto congiungerà tra loro le zone periferiche nord (le nostre) fortemente antropizzate e abitate rispetto al sud di Milano. Una buona notizia che favorirà il trasporto pubblico senza dove passare per forza dal centro città (cosa che accade oggi se si vuole viaggiare su passante/metro per andare da est ad ovest). Ne avevamo già parlato anni fa su Partecipami. Naturalmente aspettiamo anche la M6, la metro che dovrebbe unire il nord e il sud di Milano non passando dal centro città e la Circle Line che terminerà nella nuova stazione Stephenson (passando per Musocco/Certosa) già in progettazione nel contesto della riqualificazione degli Scali Ferroviari .

mercoledì 6 aprile 2022

SAN SIRO: CCC HA PARTECIPATO COME AUDITOR ALLA COMMISSIONE CONGIUNTA AFFARI ISTITUZIONALI SPORT E OLIMPIADI DI PALAZZO MARINO


 


Ieri sera alle 17.30 in streaming, abbiamo visto e ascoltato l’audit del Prof. Paolo Pileri, professore ordinario in Pianificazione e Progettazione Urbanistica e Territoriale del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, grazie all'invito del Presidente Enrico Fedrighini. Erano presenti l’assessora Elena Grandi, il prof. Bernardo, Monguzzi ecc. Il prof. Pileri, è stato invitato a dare una suo autorevole parere sulla questione “demolizione di San Siro” e costruzione di un nuovo stadio.
Il professore ha esposto la sua tesi basata su una serie di dati acquisiti rispetto al progetto, o meglio bozza di progetto. Sulla base delle informazioni a disposizione, il professore ha parlato d’impatto ambientale basato sull'impronta di carbonio oramai adottata come unità di valutazione di qualsiasi attività antropica rispetto all'ambiente (attività,lavoro,costruzioni, trasporti ecc.). Sostanzialmente è contrario sia all'abbattimento che alla costruzione di un nuovo stadio, a suo dire e sulla base dei numeri, ci sarebbe un impatto molto negativo a livello ambientale tale da annullare il 4.1% in meno guadagnato da quando è stata fatta la manovra per ridurre l’inquinamento a Milano. Non solo, l’operazione annullerebbe l’intero Piano Clima impostato dalla Giunta milanese, rendendolo inutile. Quanto ascoltato ci sembra possa essere di riferimento anche al concetto di cementificazione tout court e non solo a Milano ma nell'intera area di Città Metropolitana. Da queste analisi puntuali si potrebbe certamente capire meglio e decidere meglio se una certa operazione possa essere fatta o meno, valutando i contro e i pro con un parametro in più, decisamente autorevole e che pone il livello di dibattito senz'altro molto più alto di quanto fatto fin oggi. Come CCC restiamo sul piano del rispetto per l'autorevole esposizione del prof.
Paolo Pileri e sul diritto al dubbio riguardo alle valutazioni dei pro e contro rispetto all'impatto ecologico in quanto le valutazioni fatte mancano di una parte d'informazioni progettuali sia sul tema della ristrutturazione di San Siro, cambio destinazione d'uso, sia su un nuovo stadio con eventuale utilizzo di materiali meno inquinanti (cemento con ceoff. e nuove tecnologie di costruzione molto all'avanguardia oltre ai calcoli dettagliati sulle procedure e i carichi).

martedì 5 aprile 2022

EDUCAZIONE CIVICA: CCC IN PRIMA LINEA CON IL PROGETTO "MILANOFUORICLASSE"


 


L'argomento " Educazione Civica" sta prendendo sempre più corpo nella consapevolezza che fu fatto un grande errore quando si decise che non doveva più essere una materia di didattica scolastica. Oggi si assiste ad un transitorio "ibrido" in cui si parla di Educazione Civica in contesti scolastici, grazie a un processo di affiancamento con altre materie didattiche.
Scrive Maria Rosaria Sodano su Arcipelago Milano: "...Quali i nodi da sciogliere per far decollare finalmente questo grande ed innovativo insegnamento?
Secondo quanto più volte segnalato dal Ministero dell’Istruzione e reiteratamente affermato nelle Linee Guida la materia deve essere insegnata in prevalenza dall’insegnante di diritto, ove esistente nel percorso di studi dell’Istituto scolastico, oppure, può essere gestita in maniera collegiale da più insegnanti sia del gruppo letterario (italiano, storia, filosofia) che di quello scientifico (scienze, chimica, matematica).
La necessità di un coordinamento fra professori dotati di così diversi background è quindi innanzitutto una priorità.
In secondo luogo appare assolutamente fondamentale procedere ad un’adeguata e approfondita formazione del personale insegnante al fine di sensibilizzarlo all’acquisizione dei necessari rudimenti tecnici degli argomenti.
La qualità dell’insegnamento non può essere lasciata al caso ed ancor meno alla buona volontà di pochi".

lunedì 28 marzo 2022

L’IDROGENO NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA, AVRÀ’ UN RUOLO?


 


Il settore di applicazione più immediato dell'idrogeno è quello del trasporto: esistono già delle stazioni di rifornimento per automezzi a idrogeno, ed è pubblico il progetto di Trenord che prevede l'acquisto di 6 treni alimentati a idrogeno entro il 2023 per la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo. Il progetto è portato avanti da Alstom Italia e Snam per la rete gas che trasporterà una certa % di idrogeno (metano e idrogeno possono essere trasportati insieme).
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, l'area più interessante è quella degli autobus e dei mezzi pesanti, per i quali le ricariche hanno la pressione standard di 350 bar/35 Mpa. Per le autovetture si sta andando invece verso pressioni più elevate 700 bar/70 Mpa, per garantire la ricarica veloce e aumentare l'autonomia, quindi i chilometri percorribili tra un pieno e l'altro.
In ambito industriale, l'idrogeno è già utilizzato nei settori siderurgico e petrolchimico, sia come vettore energetico che come reagente. La possibilità di produrre idrogeno verde a costi competitivi svilupperà il suo utilizzo nelle aziende energivore, Per soddisfare le esigenze di queste aziende potrebbero essere sviluppati dei punti di produzione di idrogeno verde nei pressi dei principali poli industriali ed anche In questo caso, comunque, è necessario un processo di compressione. Infatti, gli elettrolizzatori oggi in commercio producono idrogeno a una pressione variabile fra i 3 e i 30 bar, e la pressione di riferimento per lo stoccaggio è di 250 bar, un aspetto da tenere presente per i costi energetici che oggi rappresenta un limite. Un altro settore interessante è il "Power to Gas", termine col quale si fa riferimento ai casi in cui l'idrogeno è utilizzato per immagazzinare l'energia in esubero prodotta dagli impianti di produzione non programmabili, fotovoltaici e/o eolici. L’idrogeno potrebbe essere un ottimo vettore di stoccaggio dell’energia. Nei momenti di scarsa produzione dell'impianto sarà la fuel cell (pila a combustibile), alimentata dall'idrogeno prodotto da un elettrolizzatore e stoccato a 250 bar, a produrre l'elettricità da immettere in rete in un secondo momento, quando necessario.

lunedì 21 febbraio 2022

LE NORMALITÀ’ DISABILI


 


Milano è senza dubbio all'avanguardia in tema social, dunque le idee e le informazioni circolano ma non sempre arrivano ad essere dei progetti e infine delle cose. Da un po’ di tempo si parla di barriere architettoniche, di richiamo al tema della disabilità, in questo caso declinata a un deficit motorio ma anche sensoriale. Fatto certo è che persistono ancora molte situazioni di ingiustificabile e tanto meno accettabile assenza delle condizioni minime per rendere la vita un po’ meno pensante a chi ha una disabilità e gli Enti vanno in deroga quanto possono pur di non spendere in adeguamenti. Intanto la città si prepara a ricevere la bandiera Olimpica e certo non si può dire che sia una città a portata di tutti a partire dall'accesso ai mezzi pubblici per finire alle tante incongruenze che persistono sui marciapiedi. C'è ancora molto da fare e servirebbe iniziare a pensare che ci siano molte normalità disabili e purtroppo sono disabilità gravi come l'indifferenza e il pressappochismo. NESSUNO esente destra e sinistra equamente ciechi di mente ma soprattutto quello che dispiace è l'assenza e la distanza e riguarda tutti, cittadini e governanti.

giovedì 17 febbraio 2022

VORREI MA NON POSSO


 


 
Con la non approvazione da parte della Corte Costituzionale della legittimità dei referendum sul fine vita e sulla legalizzazione della cannabis, come anche di quello sulla responsabilità civile dei magistrati, viene dato l’ennesimo messaggio che la volontà dei cittadini non conta niente.
Né le spiegazioni con modalità inusuale fornite da Amato dissipano i dubbi in proposito.
Esistono già leggi che inibiscono i pericoli paventati dal Presidente, e che questi referendum non andrebbero ad abolire.
A parole infatti si sostiene la pratica dei referendum come alto momento di democrazia partecipativa, ma poi l’interpretazione che viene data alla formulazione del quesito abrogatorio tarpa le ali ai 3 referendum che veramente toccano la vita quotidiana di ogni cittadino italiano. Perché, parliamoci chiaro, con questa bocciatura, è ovvio che neanche gli altri 4 approvati hanno la minima possibilità di raggiungere il 50% di quorum.
E la distanza tra i palazzi del potere e i cittadini aumenta a dismisura, invece che ridursi, come chiunque dotato di buonsenso si aspetterebbe.
 
Massimiliano Fava