giovedì 17 febbraio 2022

VORREI MA NON POSSO


 


 
Con la non approvazione da parte della Corte Costituzionale della legittimità dei referendum sul fine vita e sulla legalizzazione della cannabis, come anche di quello sulla responsabilità civile dei magistrati, viene dato l’ennesimo messaggio che la volontà dei cittadini non conta niente.
Né le spiegazioni con modalità inusuale fornite da Amato dissipano i dubbi in proposito.
Esistono già leggi che inibiscono i pericoli paventati dal Presidente, e che questi referendum non andrebbero ad abolire.
A parole infatti si sostiene la pratica dei referendum come alto momento di democrazia partecipativa, ma poi l’interpretazione che viene data alla formulazione del quesito abrogatorio tarpa le ali ai 3 referendum che veramente toccano la vita quotidiana di ogni cittadino italiano. Perché, parliamoci chiaro, con questa bocciatura, è ovvio che neanche gli altri 4 approvati hanno la minima possibilità di raggiungere il 50% di quorum.
E la distanza tra i palazzi del potere e i cittadini aumenta a dismisura, invece che ridursi, come chiunque dotato di buonsenso si aspetterebbe.
 
Massimiliano Fava

sabato 5 febbraio 2022

IL CORAGGIO DELLE VERITÀ COME ESERCIZIO DI DEMOCRAZIA


 


Si potrebbe prendere ispirazione dalla storia della filosofia. Questo problema si è presentato in molteplici contesti, uomini di pensiero di differenti estrazioni culturali si sono trovati coinvolti in situazioni e in rapporti di forze che hanno richiesto loro l'obbligo della "parrēsia" e di confrontarsi costantemente con lo spazio della libertà e del coraggio della parola pubblica.
Nella convinzione che la "parrēsia" sia non solo un concetto chiave della tradizione occidentale del pensiero, ma anche una questione cruciale dell'esperienza contemporanea, come il tema della verità e della relazione che la verità ha e ha avuto con l'individuo singolo e collettivo. La verità è un punto di vista imprescindibile per la comprensione della precarietà con cui oggi avviene la formazione dell'uomo moderno. In nessuna formazione dell'individuo si forza sul concetto di verità poiché scivolosa.
Non ci si sofferma, dunque, su come distinguere il vero dal falso, quanto piuttosto sul modo in cui si costituisce il soggetto che dice la verità e sulla produzione di quest’ultima. Proprio in questa prospettiva il cinismo, corrente filosofica che si sviluppa nel IV secolo a.C., assume un ruolo centrale in questa disamina.
Stando così le cose, anche nel contesto democratico la parresìa assume un particolare ruolo. Non a caso il filosofo forse più recente che si è esposto sull'argomento Foucault, fa notare che molti antichi hanno messo in discussione il fatto che la democrazia potesse essere luogo di esercizio della parresìa. Egli scrive:
"In democrazia, la parresìa è anzitutto pericolosa per la città. Pericolosa se la si intende come libertà di prendere la parola concessa a tutti, concessa a chiunque. Ora la parresìa appare pericolosa nella misura in cui richiede, a colui che vuole farne uso, un certo coraggio, che in una democrazia rischia di non essere stimato". Ma la verità è un tema molto dibattito. Lo stesso Platone parla del coraggio della verità come un esercizio di una purificazione di sé attraverso la cura dell’anima, niente a che vedere con la Democrazia. Il cinismo si è soffermato, invece, sulla lotta contro i desideri, ma anche i vizi dell’umanità come mezzo per esercitare una Democrazia di tutti. Potremmo concludere che in entrambi i casi, però, chi si assume la responsabilità di dire il vero, mettendolo in pratica, cambia non solo se stesso ma anche il mondo (si da per assunto che ciò sia impossibile).
Dunque il tema della Democrazia implica il coraggio della verità (assoluta) o l'accettazione delle tante verità, oppure c'è dell'altro?Noi crediamo che la verità sia essenziale nell'esercizio della Democrazia, ma resta l'esercizio della verità come limite riferito alla denuncia di ogni forma di abuso della democrazia o della politica che ne rappresenta l'espressione oggi più evidente e deludente. Si dice che ogni scelta che facciamo è fare politica se questa scelta la rendiamo pubblica. Dunque la Democrazia resta un'utopia? Forme dirette di partecipazione non possono esimersi dal cinismo? E l'uomo potrebbe allontanarsi definitivamente da l'opportunismo?
Noi crediamo nei limiti oltre che negli obiettivi, dunque serve coraggio per la verità e esercizio per la Democrazia a partire da rendere ai cittadini la libertà di scegliere ma nel solco della responsabilità nei confronti della Società che ogni giorno è la verità cinica contrapposta alla verità filosofica della politica.

mercoledì 2 febbraio 2022

QUARTIERE SANTA GIULIA, NEMESI


 


Una storia che parte da lontano, dalla Montedison e dalla Radaelli, colossi che davano lavoro a migliaia di milanesi nati o divenuti.
Chiuse le fabbriche, restò un terreno di nessuno per anni, fino a quando qualcuno non pensò a come quel terreno potesse essere utilizzato al meglio. Cosi nasce il progetto Santa Giulia, una "cosetta" da 2 miliardi di euro, condomini Aler e residenziali. Partono il lavori ma con un problema, il terreno non era stato bonificato, quella società che risulta ancora proprietaria dei terreni, la Risanamento Spa, dichiarò che era tutto ok, si poteva costruire, era il 2010. Interviene la magistratura. I lavori proseguono e i palazzi Aler prendono forma, finché non arrivano i primi cittadini, ancora con la maggior parte del progetto sulla carta e con i terreni ricoperti di veleni ecc. Passano gli anni e cosi si arriva alla Milano Santa Giulia Spa, ma anche al colosso australiano Ledlease e all'ennesima bonifica, dopo soldi spesi, un ventennio fatto di incredibili peripezie da parte dei cittadini che vivono sui quei terreni inquinati, persino un asilo con il suo giardino, ma tanto è gente "vuoto a perdere", possono anche mettere le mani nel letame e soprattutto si doveva riscuotere i fondi per il concetto del "Do ut Des". Ecco i numeri: 3000 alloggi, un bel business center, un parco verde, negozi detti di prossimità, spazi ricreativi e la nostra Arena Olimpica. Santa Giulia, 64 ettari di terreno, 1,2 milioni di m3 di terreno da movimentare, 300mila tonnellate di terreno e materiali da smaltire in 3 anni, poi si potrà costruire. Ecco che arriva Eventim a costruire il Palahockey o meglio: l'ARENA ITALIA che poi diverrà qualcosa d'altro. Chi farà la bonifica in tempi record? ATI SUEZ SEMP, azienda leader nelle bonifiche. Anche in questo caso, cosa succederà? Si dovrà procedere con una prima bonifica per dare modo all'Azienda che costruirà fisicamente il Palahockey, non ancora individuata, e il resto della bonifica sarà fatto poi. Bene, sono già passati 15 anni dalle prime ruspe, e di tutto ciò si sapeva già subito dopo l'assegnazione dei Giochi Invernali, cosi tra una cosa e l'altra, siamo a tempo scaduto, a dover procedere ancora con la bonifica che, nel caso trovi dei problemi, avrà conseguenze sul progetto di far giocare le partite di Hockey delle Olimpiadi Invernali e forse anche altro. Intanto c'è già una prima bocciatura della metrovia leggera che era nel progetto iniziale e che aveva convinto molti a comperare casa a Santa Giulia. Infondo si sa come vanno queste cose, sulla carta è tutto molto bello, poi, quando si atterra dal volo pindarico, spesso l'impatto è dei peggiori.

lunedì 10 gennaio 2022

L'ENERGIA NON E' UN'OPINIONE


 


Fermo restando che ognuno di noi ha il diritto d'opinione, serve precisare che in alcuni casi l'opinione porta in se l'errore. Con l'energia siamo di fronte al casus belli dove da una parte c'è l'opinione di molti che il nucleare sia pericoloso e estremamente dannoso per l'uomo e la natura, dall'altra coloro che, sulla base di certe conoscenze, pensano che l'energia nucleare possa essere un'alternativa valida per un periodo di transizione energetica fino all'approdo a una qualche forma di energia rinnovabile sufficiente per sostenere il fabbisogno di una nazione industrializzata come l'Italia. Quale punto d'incontro possibile? Forse il ragionamento ma soprattutto la capacità da entrambe le parti di confrontarsi sulla base di un item curriculare, in cui delle menti formate cerchino punti di convergenza, cercando poi di informare i cittadini in modo corretto (non certo la politica).
Partiamo da degli assunti:
1) Che l'Italia resti un paese industrializzato.
2) Che gli italiani possano continuare a utilizzare la tecnologia nelle proprie case come fin'ora fatto.
3) Che si vada verso un maggiore utilizzo di mezzi elettrici da ricaricare, di tecnologie per la conversione di rifiuti e di tecnologie per lo zootecnia e agricoltura.
4) Che nel medensimo tempo s'intensifichi la ricerca per sistemi di accumulo d'energia e di tecnologie per la produzione d'energia pulita.
Su queste basi si potrebbe dire che l'atomo e la radioattività esiste in natura e questo dovrebbe essere un argomento di relativa ragionevolezza per dire che cosa? Che l'atomo può essere gestito a fini di benessere per i cittadini e che, serve capire meglio come possiamo produrre energia atomica in sicurezza con le centrali nucleari cosi dette " passive". Diremo che l'atomo controllato lo utilizziamo già in medicina, e spesso nessuno protesta se si trova nelle condizioni di doversi sottoporre a trattamento nucleare (perchè questo è in estrema sintesi quello che avviene quando siamo sottoposti a radio terapia o altre tecniche di diagnostica o cura medica oncologica per lo più).
Senza dilatarsi troppo nel tecnico, iniziamo a dire che una centrale nucleare passiva, in caso di un problema atomico dunque di reazione che sfugge al controllo nel reattore, si autoestingue dunque si spegne da sola senza un intervento dell'uomo. Secondo, possiamo dire che le scorie radiattive derivanti dalle centrali di ultima generazione non hanno una carica radiattiva cosi potente come quelle di un tempo, dunque riducono ulteriormente la loro capacità di danno all'ambiente e di contaminazione. Peraltro, esistono tecnologie di riutilizzo delle scorie che ne riducono il bisogno di conservazione negli anni in luoghi tecnologicamente sicuri in caso di incidente. Possibilità di esplosione prossima allo zero. Impatto ambientale diretto prossimo allo zero.
Certamente uno scoglio al ragionamento ponderale è il problema morale e etico e spesso un certo conflitto d'interessi che porta talune persone a impersonare il ruolo di paladino contro presunti pericoli per l'incolumità dei cittadini a prescindere da ogni tecnologia che ne garantisca la sicurezza. Su tutto un retaggio e una diffidenza per ogni tecnologia che non si conosca a fondo o che qualcuno la spacci per il male assoluto in cambio di un ritorno olistico alla dimensione dell'essere umano in rapporto all'unica forma d'armonia: l'equilibrio con la natura. tutto molto bello quanto irrealistico e soprattutto in antitesi con la nostra realtà odierna. Dunque, serve pensare a un periodo di transizione in cui si deve necessariamente migliorare il clima ma anche sostenere le economie oggi ancora più fragili per via della pandemia. Resta valido il primo elemento di una scala gerarchica ambientalistica il risparmio energetico e il riciclaggio delle materie, cosa che facciamo molto poco e male, nonostante spesso ci si dichiari ambientalisti. Giusto per finire, i fumi che si vedono uscire dalle torri Hammon (si chiamano cosi dal loro inventore), sono vapore acqueo assolutamente non nocivo e derivano dallo scambio termico che avviene per precipitazione dell'acqua calda su sistemi a reticolo composti da vegetali capaci di effettuare uno scambio termico e rigenerare l'acqua proveniente dagli impianti di raffreddamento.

martedì 4 gennaio 2022

ECONOMIA CIRCOLARE: L'ITALIA VA BENE MA..

 


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Da diverso tempo, la Svezia importa dall'estero la spazzatura per mantenere in attività i suoi 34 termovalorizzatori e produrre energia elettrica e la maggior parte del riscaldamento per le abitazioni. Con le moderne tecnologie, quattro tonnellate di spazzatura sono in grado di sprigionare l'energia di una tonnellata di petrolio, 1,5 tonnellate di carbone o cinque di legno. Gli inceneritori di seconda generazione, anche noti come termovalorizzatori, oltre a bruciare i rifiuti recuperano il calore sviluppato durante la combustione e lo utilizzano per produrre vapore. Una volta convogliato, il vapore viene sfruttato per produrre energia elettrica o calore tramite il teleriscaldamento.
I 34 impianti di cui si è dotata la Svezia sono in grado di fornire elettricità a 680mila abitazioni e di riscaldarne 1,3 milioni durante l'inverno. Il Paese copre l'83% del suo fabbisogno energetico con il nucleare e l'idroelettrico e un altro 7% con l'eolico, facendo dei termovalorizzatori una voce marginale mentre sono invece fondamentali per il riscaldamento: a partire dagli anni Cinquanta, il governo di Stoccolma ha investito nella costruzione di una rete che convogliasse l'acqua calda prodotta con lo smaltimento dei rifiuti direttamente nelle abitazioni e nelle industrie. Il modo in cui la Svezia ricicla, le ha permesso di essere una delle prime nazioni al mondo a introdurre nel 1991 una tassa sul carbone per disincentivarne l'utilizzo da parte delle imprese.
E l'Italia?
A parte alcune realtà ben organizzate come Parma, anche grazie alle dimensioni della città, anche Milano don Figino, cerca di rendere virtuoso il concetto di Economia Circolare producendo energia sia elettrica che termica.
La carenza strutturale italiana è senza dubbio un problema nel breve periodo, ma non in un'ottica di sviluppo dell'economia circolare. Il nostro Paese riesce a riciclare il 79% del totale dei suoi rifiuti domestici e industriali (56,4 milioni di tonnellate l'anno), primato che in Europa viene eguagliato solo dalla Germania (72,4) Il modo in cui la Svezia ricicla è così rivoluzionario che riesce a riutilizzare il 67% della raccolta differenziata delle abitazioni. L'Italia avrebbe filiere all'avanguardia nella rigenerazione, ad esempio dei lubrificanti usati, dove il 99% diventa la base per nuovi oli, nella gestione degli scarti dell'industria tessile e dei rottami in ferro riutilizzati nelle acciaierie o nell'utilizzo dei fanghi di degli impianti di depurazione come fertilizzante agricolo. In totale l'economia circolare coinvolge già 10mila aziende in tutto il Paese, per un giro di affari stimato di 23 miliardi di euro. L'unica debolezza del sistema, per il momento, è la scarsa capacità del mercato italiano di fare tesoro dei materiali rigenerati: fino a oggi sono stati assorbiti in gran parte dalle economie emergenti dell'Asia, in particolare dalla Cina, ma il recente stop di Pechino alle importazioni rischia di mettere in crisi il meccanismo.
Una priorità è rafforzare la ricerca e lo sviluppo per creare il mercato finale dei prodotti a base di materiali riciclati. È importantissimo che decolli il cosiddetto green procurement, cioè gli appalti ecologici; anche se sarebbero costrette per legge, le amministrazioni pubbliche e anche Milano, fanno fatica a mettere nei capitolati dei bandi di fornitura l’obbligo di materiale riciclato”. Mentre per anni l'Italia ha guardato alla Svezia come al modello ideale di gestione dei rifiuti, il Paese scandinavo ha capito le potenzialità di quello italiano. Per il suo ennesimo salto verso il futuro dei rifiuti, la Svezia ha deciso di puntare tutto sul paradigma ricicla di più e brucia (molto) di meno, ma soprattutto sul potenziale dell'economia circolare.


venerdì 22 ottobre 2021

GUARDANDO AL FUTURO : Cosa può fare la Cittadinanza Attiva


Siamo TUTTI consapevoli che stiamo vivendo nel periodo storico più difficile che il nostro paese sta attraversando dal dopoguerra in poi.

Senza entrare in valutazioni, commenti e considerazioni sulla gestione e sulle decisioni sinora intraprese da chi ne ha le responsabilità di governo, dal nazionale al locale è consigliabile dedicarci a ciò che una piccola Associazione di Cittadinanza Attiva, quali semplici cittadini , possiamo fare per noi stessi e per gli altri che dovessero seguirci nelle future attività concrete sul territorio per migliorare il quotidiano nei nostri quartieri, ovunque essi siano.

Abbiamo quindi iniziato con il Direttivo CCC a ragionare sul futuro prossimo con alcune idee ed iniziative che estendiamo a tutti quanti ci seguono con la speranza di aumentare soci interni e fare rete con altre associazioni, comitati, social street presenti sul territorio di Milano ed il suo Hinterland. 

Eccole:
  • Come Associazione di Promozione Sociale, già regolarmente registrata nel Registro regionale siamo oggetto nel passaggio al nuovo Registro Unico Nazionale degli enti del Terzo Settore (RUNTS). Dovremo adeguarci acquistando strumenti di certificazione ed accesso (Spid, Firma Digitale e Pec) ma saremo in regola per partecipare a qualsiasi iniziativa civica, sociale e di interesse pubblico che vorremo avviare in autonomia od in collaborazione con enti pubblici/privati.
  • Sarà completamente rinnovato il nostro sito internet snellendolo nella forma con una maggior presenza nei social per far conoscere le nostre attività per un maggior proselitismo e partecipazione della cittadinanza.
  • Saranno riconfermate per il 2022 iniziative statutarie già in essere come il Gruppo di Acquisto ed il Gruppo Cinofilo. Anche il Comitato Politico "Milano Concreta" continuerà ad operare come semplice "osservatore" della gestione politica della città fornendo idee e controdeduzioni ai fatti quotidiani.
  • Abbiamo iniziato a ragionare sulla creazione di una struttura legale interna  che potrà far le veci di un DIFENSORE CIVICO privato (quello istituzionale ce l'hanno tolto 7 anni fa nel silenzio dei media) iniziando ad occuparsi di 2/3 istanze importanti inesitate o inascoltate dall'Amministrazione Pubblica (sempre in ambito locale, che è il nostro raggio di azione). Ciò ci consentirà di fare rete con altre realtà attive sul territorio stimolando l'intera cittadinanza alla partecipazione.
  • Con l'entrata di nuovi soci già attivi con proprie iniziative potremo anche estendere ai soci nuove opportunità ed attività sul territorio oltre a quelle già testate e realizzate nei nostri 5 anni di attività (es.sport amatoriale di gruppo, iniziative solidali, ecc.)
Chi fosse interessato ad avere Info Aggiuntive ci contatti alla mail confccmi@gmail.com

                           Luca Vinti
            Presidente Associazione
Confederazione Cittadinanza Consapevole

 

lunedì 19 luglio 2021

UN PREZIOSO LAVORO DA CONSERVARE PER LA NOSTRA MILANO


 


COMUNICATO

Nello scorso mese di gennaio 2021 il Consiglio Direttivo CCC decise all'unanimità, attraverso le figure singole dei propri soci come semplici cittadini, di concedere la possibilitò di trasferire in sede politico/amministrativa tutte le esperienze e le attività sul territorio che la nostra Associazione aveva conseguito nei suoi 4 anni di vita.

4 componenti del Direttivo CCC, insieme al Consigliere Comunale in carica Simone Sollazzo (gruppo misto), il 16/01/21 costituirono il Comitato Elettorale per la Lista Civica Milano Concreta per poter già tentare di essere presente alle Comunali 2021, seppur consci del poco tempo a disposizione per far conoscere una iniziativa ex novo come questa che , realisticamente parlando, ha inserito nel proprio statuto l'obiettivo delle successive nel 2026.  

A questo nucleo fondativo si aggregarono in tempi brevi altri 4 aderenti operativi del Comitato Elettorale che iniziarono a redigere un programma in 18 punti ed a diffondere attraverso gli strumenti web a disposizione la nuova proposta politica.

Nei mesi scorsi incontri e confronti con altre forze politiche e iniziative simili sono stati frequenti ma non si sono mai concretizzate condizioni accettabili di condivisione programmatica e di intenti che non snaturassero l'impronta civica fondativa.

Nel prosieguo del lavoro il clima plumbeo che grava su persone e famiglie, a causa della pandemia in corso, non ha favorito una adesione sufficiente in termini di risorse umane e finanziarie per poter confermare il gravoso impegno organizzativo che era concretamente di fronte a tutti, sia per la composizione delle liste (Consiglio Comunale e 9 Consigli Municipali) che per la raccolta delle firme a certificare le stesse.

A fine Giugno abbiamo ricevuto una proposta di aggregazione di intenti e programma da parte della Lista Civica "Milano Inizia Qui" che il gruppo dei nostri partecipanti CCC a Milano Concreta ha definito come unica alternativa percorribile e condivisibile per poter partecipare alle elezioni Comunali di Milano 2021.

La mozione dei soci CCC è stata presentata all'assemblea dei soci di Milano Concreta ma non ha riscosso il voto della maggioranza.

Nel pieno rispetto delle regole della Democrazia Diretta la nostra Associazione prende atto della decisione del Comitato Elettorale  Milano Concreta e svincola i propri attuali Consiglieri della stessa da qualsiasi decisione in merito alla miglior soluzione ed adesione a proposte politiche ormai prossime nel voler portare alla conoscenza ed alla condivisione della Cittadinanza Milanese le proprie esperienze di cittadinanza attiva e professionali, le istanze ed idee CCC per una Amministrazione più efficiente, efficace e condivisa della nostra Milano Città Metropolitana.

Luca Vinti (Presidente CCC)