sabato 27 agosto 2022

IL GAS DI CCC

 


Sono SEMPRE aperte le iscrizioni 2022 al nostro Gruppo di Acquisto che è una delle attività statutarie riservate ai soci della Associazione di Promozione Sociale
CONFEDERAZIONE CITTADINANZA CONSAPEVOLE.
Il punto di ritiro degli acquisti è a Milano in Via Cascina Bianca 20.
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sabato 20 agosto 2022

NAVIGLI: SE C'E' UN COMITATO DI CITTADINI A FAVORE DELLA RIAPERTURA, BISOGNA PARLARNE


 


Ci siamo confrontati in passato sulla base di una forte pressione da parte del sindaco Sala, appoggiato da un forte e influente comitato promotore illustre; formato da docenti del Poli tutt'ora attivo.Non ritornerei sui diversi argomenti ne sulle modalita'di confronto tra i favorevoli e i contrari.Nemmeno sugli argomenti tanto autorevoli e forse inattaccabili vista la svolta politica che e' stata attuata a favore di Goggi.Noi eravamo critici soprattutto sul processo di consultazione e; come capita oggi su San Siro, sul non volere un referendum ad hoc (sappiamo come fu impostata la domanda nel precedente referendum che sommariamente chiedeva cosa pensassero i milanesi dei navigli senza dare troppe informazioni).I navigli piacciono a tutti, ma la storia di Milano li nego' in parte, lasciando aperti tratti di maggior pregio o utilita' per lo piu' a sud della Citta' dove c'era bisogno; venendo meno il principio di utilizzo prima di protezione poi di commercio. Milano ha sviluppato un modello di sviluppo prima industriale in cui prevalsero le ferrovie; poi di finanza e terziario; uffici; strade; necessita' di spostarsi rapidamente dalle periferie al centro dove cresecevano modelli di lavoro intensivi e performanti.Di pari passo crescevano le tecnologie e i modelli di vita si modellavano sui sistemi economici e lavorativi.I navigli non sono ne sinergici a un processo di sviluppo generale ne adeguati al modello di spostamento dei milanesi di oggi, ne strategici per una citta' che non e' ancora in asse sul modello competitivo delle Capitali economiche paragonibili.Una riapertura o meglio un progetto ex novo anche se basato sugli antichi tracciati, della parte prospettata, porterebbe a un cambiamento della viabilita' severo, un cambiamento radicale dell' intero sistema arterioso dei quartieri i quali in parte gia' oggi soffrono un sistema sfavorevole ai cittadini se non strettamente legati anche storicamente con quell'antica modalita' del muoversi dentro ai bastioni, che solo pochi possono vantare grazie alle origini familiari.Un ritorno a una Milano dei navigli costerebbe anche in termini di cantierizzazione, tempi lunghissimi e enormi disagi oltre a sostenute % di materiali sospesi e movimento terra; detriti da calcolare anche in termini d' inpronta al carbonio.Parlarne e' certo un esercizio di confronto ma vanno poste delle regole che fin oggi nessuno ha messo nero su bianco e tutti dicono tutto a partire dal tentativo di seduzione di massa con immagini edulcorate; illusori percorsi turistici di bateau mouche in navigazione con turisti stregati dal belvedere oltresponda illustrato come ottocentesco( e via Melchiorre Gioia?), gente sorridente che cammina ai bordi di un canale difficilmente piacevole dati anche i limiti idraulici ovvi con un livello dell'acqua spesso bassissimo per via dei prelievi a monte .Riaprire i navigli nei termini proposti? Va postulato l'argoritmo dello sviluppo futuro di Milano in generale; sulla base di un obiettivo strategico che non puo' e non deve basarsi sull' interesse di pochi ne su un principio di sola tutela di un bioritmo da ritrovare in buona parte ambíto da chi opera per aumentare il gap tra privilegi e sufficienza vitale.Restiamo molto critici, favorevoli solo a una ristrutturazione della sola zona di valore (ultimo segmento) che non impatterebbe sulla viabilita' e avrebbe una sicura ricaduta sul turismo essendo una zona di pregio storico e architettonico.Siamo estremamente favorevoli a lavori idraulici di separazione del Seveso ma estesi a una revisione generale del sistema idraulico di gestione delle acque, totalmente separato dalla proposta di ripristino dei navigli.In questo ci vediamo un investimento per la Citta'e suoi prossimi cittadini.

domenica 7 agosto 2022

L'ASPETTO TECNICO DELL'AUMENTO DEL BIGLIETTO OCCASIONALE DEI TRASPORTI PUBBLICI


 


Quanto abbiamo parlato dell'aumento del costo del biglietto che fece Sala nel suo primo mandato.Oggi e' Regione Lombardia che rilancia l'argomento e lo fa a ridosso del Ferragosto, quando i milanesi sono impegnati con paperelle e bagni in acque cristalline tra Cattolica e la Sardegna, colonia della classe "agiata" meneghina.Un aumento esteso a tutta l'area metropolitana, in nome di una necessaria sterzata per adeguare il comparto " "Trasporti Pubblici" all' inflazione galoppante.I Comuni si sono adeguati senza colpo ferire in virtu' di una spesa di bilancio gravosa e perennemente in crisi.Dunque i biglietti Atm costeranno 2.20 euro a tratta/tempo.Salvi gli abbonamenti.A Milano si verifica un paradosso tecnico.Il Sindaco, tra le priorita', ha messo al primo posto la battaglia contro le auto private tout court, riduzione di carreggiate a favore di corsie per veló definite piste ciclabili, riduzione di posti auto e aumento di quelli a pagamento, nessun nuovo parcheggio, nessun piano per eventuali parcheggi di prossimita', aumento di area B e irrigidimento su area C, in cambio di una promessa: migliorare il trasporto pubblico.Nessun pensiero critico sulla ricaduta di certe scelte sul piano socio/economico, tanto meno sui tempi di attuazione di una massiva implementazione del trasporto veloce qual'e'la metro e le linee di superficie a corsia protetta e con semaforizzazioni sincronizzate.A questo si aggiunge questo aumento acritico, peraltro senza nessun commento o meglio, con il classico commento di comodo
dopo un'evidente gioco di sponda che solo un illuso puo' non vedere.Ora,una famiglia di basso reddito, ovvia periferia, volendo farsi un giro domenicale in Duomo, spendera' circa 20 euro che in un mese fanno 80 euro oppure, cosa ovvia, opta per l'uso dell'auto o peggio, tenta di non pagare la tratta. Milano va verso la citta' per ricchi e belli, edonistica, con un pensiero alla citta'dei 15 minuti che porta a annullare il concetto di citta' e, se da un lato si puo'pensare ai servizi, dall'altro si puo'ipotizzare una ghettizzazione ulteriore con tante piccole citta' a marce diverse.Cosi l'idea green che vorrebbe se mai un trasporto pubblico a costi ridotti e capillare, si riduce a un'idea illusoria; priva di piano economico e progettuale, piu' volte palesata e mai compiuta con forza