giovedì 17 febbraio 2022

VORREI MA NON POSSO


 


 
Con la non approvazione da parte della Corte Costituzionale della legittimità dei referendum sul fine vita e sulla legalizzazione della cannabis, come anche di quello sulla responsabilità civile dei magistrati, viene dato l’ennesimo messaggio che la volontà dei cittadini non conta niente.
Né le spiegazioni con modalità inusuale fornite da Amato dissipano i dubbi in proposito.
Esistono già leggi che inibiscono i pericoli paventati dal Presidente, e che questi referendum non andrebbero ad abolire.
A parole infatti si sostiene la pratica dei referendum come alto momento di democrazia partecipativa, ma poi l’interpretazione che viene data alla formulazione del quesito abrogatorio tarpa le ali ai 3 referendum che veramente toccano la vita quotidiana di ogni cittadino italiano. Perché, parliamoci chiaro, con questa bocciatura, è ovvio che neanche gli altri 4 approvati hanno la minima possibilità di raggiungere il 50% di quorum.
E la distanza tra i palazzi del potere e i cittadini aumenta a dismisura, invece che ridursi, come chiunque dotato di buonsenso si aspetterebbe.
 
Massimiliano Fava

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